Versión original en italiano
Traducción al español más abajo
La giornata del 20 ottobre volge al termine. Mancano tre giorni e poi ci sarà l’incontro dei portuali di Trieste in sciopero con il/i rappresentanti del Governo italiano. Gli avvenimenti si susseguono con una incredibile velocità alternando informazioni vere a notizie false. Occorre molta pazienza per non restare vittime della contraddizione. Allora è bene fare un bilancio di quanto accaduto sino ad ora anche al fine di rendere un servizio alla futura memoria.
Il «Coordinamento 15 ottobre» fondato da Stefano Puzzer dopo l’incontro con il Prefetto di Trieste ha lasciato il varco 4 del porto per continuare la protesta in piazza dell’Unità d’Italia. L’atto, forse su richiesta del Prefetto, è stato un gesto di buona volontà da parte del Coordinamento per sottolineare un’azione sempre pacifica. E qui si rende necessaria una spiegazione.
Trieste ha il privilegio di custodire un porto franco che è il maggiore per traffico merci in Italia ed è il primo polo petrolifico del Mediterraneo. Inoltre il porto di Trieste è territorio extra doganale. Ciò lo rende fortemente favorevole al transito delle merci che godono di forti agevolazioni fiscali, previste dalla normativa italiana. Infine è il terminale marino delle petroliere. Nel porto di Trieste il petrolio greggio viene scaricato e trasferito al vicino oleodotto transalpino che, passando per il Friuli, la Carinzia, il Salisburghese e il Tirolo giunge in Baviera.
Il Governo italiano ha temuto la possibile interruzione delle attività di trasferimento del petrolio dalle petroliere all’oleodotto. Ciò avrebbe avuto negative ripercussioni fin dentro l’Europa Centrale. Questa è la ragione, mai dichiarata, che ha spinto il Governo italiano ad agire con violenza ingiustificata sui portuali che protestavano contro l’obbligo del green pass per accedere al lavoro, per scongiurare il pericolo di una protesta di Austria, Germania ed altri Paesi dell’Europa centrale. Di qui la necessità di espellere dal passante del porto tutti coloro che protestavano con una resistenza passiva che si dimostrava tale non impedendo ai lavoratori che volevano entrare nel porto di potervi accedere.
La giornata è trascorsa con il presidio di piazza unità d’Italia e con una intervista di Stefano Puzzer che ha precisato la strategia del Coordinamento in vista dell’incontro di sabato con il rappresentante del Governo italiano. Puzzer ha precisato che per sabato chiede manifestazioni pacifiche in tutte le piazze italiane per Trieste con l’obiettivo di eliminare il green pass e togliere l’obbligo vaccinale. Stefano Puzzer ha testualmente dichiarato: «La piazza di Trieste è il cuore della protesta, ma tutte le piazze d’Italia devono esprimere la medesima protesta». Gli è stato chiesto chi si aspetta di incontrare e con candore ha risposto che oltre al già citato ministro Patuanelli, si aspetta di incontrare il ministro degli Interni, il ministro della Salute e quello dell’Economia. Se questo elenco di ministri sia frutto dei suoi desideri o se nasconde trattative in corso lo sapremo solo sabato. Quel che i suoi collaboratori hanno aggiunto riguarda la visibilità dell’incontro con il Governo. Essi hanno infatti chiesto la presenza della televisione per trasmettere in diretta alla piazza di Trieste e, si spera, alle piazze riunite in tutte le città italiane, i colloqui. Stefano Puzzer ha concluso l’intervista raccomandando a tutti di manifestare pacificamente. Il problema delle provocazioni, delle infiltrazioni di violenti per rovinare tutta la protesta è ben presente nel Coordinamento 15 ottobre. Si fa affidamento anche sulla solerzia delle forze dell’Ordine perché i fatti accaduti a Roma durante la manifestazione di sabato scorso gettano una luce inquietante su tutti gli avvenimenti.
La giornata del 20 ottobre volge al termine. Il buio è calato. Anche in questa giornata non è mancato un certo spirito ironico tipico della popolazione triestina. Ripensando alla dichiarazione fatta dalla signora ministro dell’Interno alla Camera dei Deputati nell’audizione di ieri a proposito di un funzionario di polizia che durante la violenta manifestazione di Roma di sabato scorso, era tra i dimostranti, in borghese, e collaborava a spintonare un furgoncino della Polizia di Stato e più tardi è stato immortalato dai video dei telefonini mentre picchiava un dimostrante steso per terra, successivamente arrestandolo, la signora ministra ha dichiarato che quel funzionario di polizia stava verificando la forza ondulatoria del mezzo.
I triestini hanno riso e si sono visti dei cartelli in piazza con la seguente scritta: «Ah Lamorgé (Lamorgese, cognome del ministro), la senti la forza ondulatoria di Trieste? Tutte le poltrone di Roma tremano …». Ora, avviandoci alla conclusione, possiamo fissare qualche punto fermo. In un primo momento, il Coordinamento 15 ottobre aveva fissato il termine dello sciopero al 20 ottobre. Tra ieri è oggi esso è stato spostato al 31 ottobre perché il 30 e 31 ottobre ci sarà a Roma il G 20. L’Italia sarà sotto i riflettori di tutto il mondo. Potrà sopportare l’onta di una protesta crescente? Inoltre, il Gruppo Pubblico su F.B. «Io sto con i portuali di Trieste» aperto il 13 ottobre, vale a dire 7 giorni fa, a questa sera annovera 217.694 membri. E’ una forza d’urto incredibile che i gestori di FB stanno già cercando di ostacolare. Per ordine di chi? Infine segnaliamo che questa sera, verso le ore 18, piazza dell’Unità d’Italia ha cominciato a riempirsi di manifestanti. Sono comparsi labari con immagini religiose e si è fatto avanti un vecchio portuale con un labaro che portava l’effige della Vergine di Guadalupe. Non poteva essere diversamente. Lo scontro è fra tradizione e rivoluzione. La Vergine Maria non ha fatto mancare la sua presenza.
Francesco Maurizio Di Giovine, Circolo Carlista Generale Borges
Versión en español
Termina la jornada del 20 de octubre. Faltan tres días para el encuentro de los portuarios de Trieste en huelga con los representantes del Gobierno italiano. Los acontecimientos se suceden con una velocidad increíble, alternando informaciones verdaderas y noticias falsas. Se necesita mucha paciencia para no ser víctima de las contradicciones. Para ello, es bueno hacer un balance de todo lo ocurrido hasta ahora, también con el fin de ofrecer un servicio a la memoria.
El «Coordinamento 15 ottobre» −Coordinadora 15 de octubre−, fundado por Stefano Puzzer tras el encuentro con el Prefecto de Trieste, ha abandonado la dársena 4 del puerto para continuar las protestas en la Plaza de la Unidad de Italia. El acto, quizás a petición del Prefecto, ha sido un gesto de buena voluntad de parte del «Coordinamento» para subrayar que es un movimiento siempre pacífico. Llegando a este punto, se hace necesaria una explicación.
Trieste tiene el privilegio de custodiar un puerto franco, el mayor de Italia para tráfico de mercancías y es el primer terminal petrolífero del Mediterráneo. Por otro lado, el puerto de Trieste es territorio no aduanero. Esto lo hace muy favorable al tránsito de mercancías que disfrutan de importantes ventajas fiscales previstas en la normativa italiana. En resumen, es el terminal marítimo de las petroleras. En el puerto de Trieste se descarga el crudo y se transporta al vecino oleoducto transalpino que, pasando por Friuli, Carinzia, Salzburgo y el Tirol, llega a Baviera.
El Gobierno italiano teme la posible interrupción de los trabajos de transporte del petróleo al oleoducto. Esto tendría importantes consecuencias hasta en Centroeuropa. Esta es la razón, nunca declarada, que ha empujado al Gobierno a reaccionar con violencia injustificada contra los trabajadores portuarios que protestaban por la obligatoriedad del «green pass» −«pasaporte Covid»− para acceder al trabajo, con el fin de evitar el peligro de una protesta de Austria, Alemania y otros países de Centroeuropa. De ahí la necesidad de expulsar del puerto a todos los que se manifestaban de manera pacífica y con una resistencia pasiva, sin impedir la entrada al puerto de los demás trabajadores.
La jornada transcurrió con la concentración en la Plaza de la Unidad de Italia y con una entrevista concedida por Stefano Puzzer, en la que ha aclarado la estrategia del «Coordinamento» de cara a la reunión del próximo sábado con el representante del Gobierno. Puzzer ha invitado a manifestarse pacíficamente este sábado en toda Italia con el objetivo de eliminar el «green pass» y la obligación de vacunarse. Stefano ha dicho textualmente: «La plaza de Trieste es el corazón de Ia protesta, pero todas las plazas italianas deben expresar la misma protesta». A la pregunta de a quién espera encontrarse el sábado ha respondido que, junto al ministro Patuanelli, espera encontrarse con el ministro del Interior, el ministro de Sanidad y el ministro de Economía. Si este elenco de ministros es sólo fruto de sus deseos o si esconde negociaciones en curso se sabrá el sábado. Los colaboradores de Stefano han añadido que es necesario que el encuentro tenga visibilidad, por lo que han pedido la presencia de los medios de comunicación y las televisiones. Por otro lado, el riesgo de provocaciones y de la infiltración de violentos para arruinar la manifestación, está bien presente en el «Coordinamento 15 ottobre». Confían en la diligencia de los cuerpos del orden, ya que los actos violentos ocurridos en Roma en la manifestación del sábado pasado arrojan una luz de inquietud sobre los acontecimientos futuros.
La jornada del 20 de octubre llega a su fin. La noche cae. Tampoco ha faltado en este día el típico espíritu irónico del pueblo de Trieste, al recordar la declaración hecha por la ministra de Interior a la Cámara de Diputados sobre el policía vestido de civil que se encontraba en la manifestación de Roma el pasado sábado y que primero colaboró en el ataque de los violentos infiltrados a un furgón de la policía para más tarde ser grabado mientras golpeaba a un manifestante en el suelo al que después arrestó. La ministra sostuvo que el policía sólo estaba verificando la fuerza ondulatoria del vehículo. La gente de Trieste, con sentido del humor, portaba pancartas en la manifestación con el lema: «Ah Lamorge (Lamorgese se apellida la ministra), ¿sientes la fuerza ondulatoria de Trieste? Todos los sillones de Roma tiemblan».
Ahora, acercándonos a la conclusión, podemos fijar algunos puntos. En un primer momento el «Coordinamento 15 ottobre» había fijado para el 20 de octubre el fin de la huelga, pero esta fecha se ha trasladado al 30 de octubre ya que el día 30 se celebra en Roma el G20. Italia estará en el punto de mira mundial. ¿Podrá soportar la vergüenza de una protesta creciente? Además, el grupo de Facebook llamado «Yo estoy con los portuarios de Trieste», abierto el 13 de octubre, cuenta ya con más de doscientos mil miembros. Es un potente altavoz que los gestores de Facebook ya intentan obstaculizar. ¿Por orden de quién? Por último, señalar que también aparecieron en la manifestación de este día imágenes religiosas, entre ellas un viejo trabajador del puerto alzaba una pancarta con la imagen de la Virgen de Guadalupe. No podía ser de otra manera. El choque es entre tradición y revolución. Tampoco se ha echado en falta la presencia de la Virgen María.
Francesco Maurizio di Giovine, Circolo Carlista Generale Borges